Budapest Concert

No, no che non mi riprendo. La notizia che ci è giunta qualche giorno fa, via NYT, è stata una mazzata per me (qui). Di quelle che gettano il cuore in una profonda tristezza. Ti fanno venire il magone, le lacrime agli occhi. Rendono quest’anno 2020, già abbastanza di merda di suo, ancora più una schifezza. Keith Jarrett esce da due ictus con brutte conseguenze sulla sua salute: una tale condizione fisica gli impedirà, per sempre, di sedere di fronte ad un pianoforte per registrare la sua musica. Da fan, ho provato un dolore lancinante.

La sua etichetta ECM, nella giornata di ieri, 30.10.2020, ha pubblicato un suo “nuovo” Solo Piano tenutosi 4 anni fa. Correva il 03.07.2016: il concerto veniva registrato alla Bela Bartok Concert Hall di Budapest, e il Maestro regalava ai presenti in sala, quella sera, emozioni abbacinanti di note e splendore, come unicamente sapeva fare solo Lui: finalmente possiamo ascoltare anche noi quella strepitosa performance.

Ecco le tracce del doppio CD, con qualche mio velocissimo commento a riguardo dopo il primo ascolto:

CD 1
Part I (14:42)
Part II (6:54) – Danny Yount – Six Feet Under (Opening).
Part III (8:10)
Part IV (7:35)

CD 2
Part V (5:13)
Part VI (3:52)
Part VII (5:45)
Part VIII (5:35)
Part IX (2:42)
Part X (8:40) – Ossessivo ascendente. Sublime.
Part XI (5:54) – Un dolce addio.
Part XII – Blues (4:04) – Che gran bel blues, ommioddio.
It’s A Lonesome Old Town (8:01) – Momenti di penetrante bellezza musicale.
Answer Me, My Love (4:55) – Pura Poesia.

Voto 9,5.


Quando arriva l’infortunio

Non resta che far un uso smodato di ghiaccio, pomate, unguenti… E non si può che restare a casa, fermi, immobili, a riposo ad ascoltare (anche) della musica che riconcilia, nonostante la profonda delusione di un fisico che cede.

Porcupine Tree – Time Flies

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=JTEWlSTQ1RI[/youtube]
Porcupine Tree – Sleep Together

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=kpw7cBBrSA4[/youtube]

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Disperato Erotico Stomp

Grazie ancora per queste parole, Lucio:

[…] Quindi normalmente sono uscito dopo una settimana,
non era tanto freddo e normalmente ho incontrato una puttana.
A parte i capelli, il vestito, la pelliccia e lo stivale
aveva dei problemi anche seri e non ragionava male
non so se hai presente una puttana
ottimista e di sinistra
non abbiamo fatto niente ma son rimasto solo,
solo come un deficiente.
Girando ancora un poco ho incontrato
uno che si era perduto,
gli ho detto che nel centro di Bologna
non si perde neanche un bambino
mi guarda con la faccia un po’ stravolta
e mi dice: “Sono di Berlino”.
A Berlino, ci son stato con Bonetti,
era un po’ triste e molto grande,
però mi sono rotto,
torno a casa e mi rimetterò in mutande.
Prima di salir le scale mi son fermato
a guardare una stella, sono molto preoccupato,
il silenzio mi ingrossava la cappella.
Ho fatto le mie scale tre alla volta,
mi son steso sul divano
ho chiuso un poco gli occhi
e con dolcezza è partita la mia mano.

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Testament

Ho un pessimo rapporto con celebrazioni, commemorazioni, compleanni e quant’altro. Prova ne è il fatto che qui, come altrove, me ne sono sempre guardato bene dal festeggiare qualunque ricorrenza personale. E’ una vecchia antipatia alla quale, stavolta, debbo fare una concessione. E non per l’evento in sé (40 anni di vita). No. Ma solo per il regalo che la casa discografica ha pensato di consegnare a noi appassionati della sua musica.
Grazie. Davvero. Di cuore.

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