Una trasferta senza nessun ritocco

Vedo ancora una volta la classifica, i tempi intermedi, i passaggi e mi domando: ma la settimana scorsa cosa avevo pensato di fare? che tipo di prestazione sognavo di realizzare? A sette giorni, ormai, dall’evento della mezza maratona svoltasi nella capitale polacca, Varsavia, ancora non lo so bene. Qualcosa non mi torna: con un freddo becco alla partenza, le povere mani congelate (una follia non indossare i guanti), e le gambe bloccate per il poco riscaldamento effettuato prima dello start (quando c’è così tanto vento non riesco a preparami a dovere), continuo a leggere dei tempi che nemmeno durante la mia migliore prestazione avevo raggiunto. Ecco il semplice confronto tra i vari tempi impiegati tra questa gara e quella dell’ultima RomaOstia 2012, luogo del mio miglior tempo sulla distanza:

Passaggio al 5° km: 19:46 (20:09);
Passaggio al 10° km: 39:55 (40:31);
Passaggio al 15° km: 1:00:56 (1:01:11);
Traguardo ai 21,097 km: 1:26:28 (1:26:25).

La sorpresa, dunque, è stata doppia. Ma in negativo. Primo: per quei passaggi migliorati e interessanti, velocità media – almeno fino ai 10 km – superiore ai 15 km/h, al di sotto dei 4:00/km e poi per quel finale balordo a soli 3″ secondi dal personal best che non sa di beffa, no, ma di presa per il culo. Quando le gare finiscono così, ti fanno sentire spaesato e frustrato. Perché di fronte ad una inezia ti arrovelli il cervello per capire, fin da subito, dov’è che è successo quell’impercettibile rallentamento che ha pregiudicato tutta la prestazione.
Ma, forse, il fascino dell’agonismo e di tutta la fatica che si impiega sta proprio in questo.

Intanto domani si replica: stessa distanza ma in riva al mare. Vado ad Agropoli (SA) per la XIII edizione della mezza maratona del Mediterraneo.

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Tempismo perfetto

Ormai è evidente: la stabilità del governo nuoce alla lotta contro le mafie. Ad ogni cambio di governo ne beccano uno. Non può essere più un caso.

Le elezioni politiche del 2006 per il rinnovo dei due rami del Parlamento della Repubblica Italiana si sono tenute il 9 e il 10 aprile. L’11 aprile 2006 le forze dell’ordine decidono di eseguire il blitz e l’arresto di Bernardo Provenzano.

Il governo Monti viene nominato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 16 novembre 2011. Il 7 dicembre 2011 l’imprenditore cammorista Michele Zagaria viene arrestato durante un’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri nella città di origine Casapesenna (CE).

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33° Maratonwarszawski

Difficilmente una giornata come quella vissuta ieri sarà dimenticata. Per svariati motivi. Mi trovo a Varsavia e per la mia prima volta, all’estero, ho corso una maratona. Era difficile da prevedere anche un inizio di giornata così: temperatura alla partenza piu’ che ideale, con i suoi 10-12 °C, cielo terso, vento (come dicono gli addetti ai lavori) nullo. Stavolta, in gara, mi prefiggevo altri obiettivi: accompagnare due persone al traguardo. La prima: la cognatina nipponica. Epperò, due giorni prima della partenza – a causa del primo malanno di stagione -, si sdraiava con febbre, affaticamento e senso di spossatezza per cui rinunciava definitivamente alla gara, con mio sommo dispiacere: l’obiettivo di farla scendere sotto le 4 ore di gara, grazie al mio sostegno e alla mia vicinanza durante tutti e i 42,195 km, è stato rinviato alla prossima utile occasione. Peccato.

Il secondo obiettivo: il fratello minore. Al debutto sulla distanza, non me lo aspettavo, si è difeso molto bene col suo ritmo mantenuto costante con attenzione e perseveranza, ma la mannaia, il muro fisiologico del 30esimo km, lo costringeva a rallentare pesantemente; al che, dopo altri 5 km di vicinanza, mi staccavo da lui (fino a quell’istante, ai 35 km, siamo andati di pari passo). Con un discreto colpo di coda, il debuttante di famiglia chiudeva la sua prima prova sulla maratona con un non disprezzabile tempo: 3:52:26.

Quanto a me, ho provato ad avvicinarmi, se non alle 3:30 (al momento obiettivo impossibile), quantomeno alle 3:40, ma la stanchezza e i non troppi lunghi nelle gambe svolti in allenamento non hanno dato scampo: con un’immane fatica arrivavo al traguardo, riuscendo a chiudere, a stento, col nuovo personale sulla distanza di Filippide, con un tempo di 3:43:02. Da salvare, oltre al new personal best, il finale in leggerissima progressione che mi lascia ben sperare per il prosieguo dell’avvicinamento alla gara della vita: quella NYCM 2011, per il prossimo 6 Novembre, da chiudere almeno sotto le 3:40. Ci proveremo gettando anima e corpo oltre il traguardo.

Intanto a poco piu’ di 500 km da qui, a BERLINO, l’immenso Patrick MAKAU demoliva il primato del mondo sulla maratona in una prestazione da sogno: 2:03:38.

Provate a seguire (minuto 2:00) il cambio di ritmo: una vera e propria frustata inflitta ad un già sofferente (ed ex, ormai) primatista del mondo Haile GEBRSELASSIE.
Uno scatto da manuale (e da vero killer). Immagini sublimi per chi ama, come noi, star lì a soffrire nel correre così tanto e a lungo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=qDqnjs46gwc&NR=1[/youtube]

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Vicinanze

Da queste pagine mi sento di ringraziare tutti coloro i quali hanno telefonato, si sono informati, hanno espresso solidarietà alla mia famiglia nipponica che in questi giorni sta vivendo un incubo. Sono stati in tanti, inaspettati, ad essersi preoccupati: di questa vicinanza ne siamo commossi. Grazie a tutti, di cuore.

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Il cedimento della struttura cutanea

Eccola lì, piuttosto lunga, che fa la sua prima comparsa sul mio viso. Una ruga. Non me l’aspettavo, vederla così, all’improvviso, questa mattina. Ma lo specchio attraverso cui la noto non tradisce. C’è, la sento sotto il tocco, è vera. Sotto i polastrelli avverto subito il segno lasciato. Vabbè, è inevitabile, no? Mi ci affeziono subito, mentre nella mia mente ritornano forti le parole della grandissima Anna Magnani, qaundo ad un visagista disse: le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele venire.

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Dowidzenia Warszawa

La decisione non è stata semplice da prendere, ma alla fine ho dovuto lasciar stare. Mi sono ritirato prima ancora di iniziare. La mia prima, vera, difficile fatica podistica, la 32esima maratona di Varsavia, quest’anno intitolata Chopin City Marathon in occasione del bicentenario della nascita del musicista polacco, è saltata. Non sono nemmeno partito per la capitale. I guai al ginocchio non li ho risolti, e temo che ci vorrà ancora del tempo. Il giramento di eliche, manco a dirsi, è veloce e infinito, e la depressione si avvicina parecchio a quella di un cantante di lirica che si ritrova afono prima di entrare in scena. Mi resta solo questo: augurare tanta concentrazione e un lento movimento (perché l’atleta che spinge troppo all’inizio, poi muore) a chi, nonostante io l’abbia lasciata sola in questa avventura fuori di testa, domattina sarà prontissima lungo la linea di partenza: la mia piccola cognata nippo-nippon Chika. Vedo che c’ha pure una bandiera fai da te cucita sulla casacca. Meravigliosa.

Gambale Chikarinco, per la nostra prima_gara_assieme ci vediamo a Tromsø.

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A volte, il ritorno

Un rientro al lavoro così, stamani, dopo 3 settimane di ferie gaudenti non si può scordare. Morto di sonno, spaesato, coi colleghi che ti chiedono, tutti – nessuno escluso -, dove diavolo tu sia stato per aver raggiunto un’abbronzatura da uomo-pubblicità, mentre pensi, ancora incredulo, a quel che si è dovuto sopportare per tornare da queste parti, tipo viaggiare per 17 fottutissime ore, in treno, dalla Sicilia – per la precisione da Palermo – a casa, a Roma.

Vabbè, questa è ormai storia. Adesso si aspetta con una discreta ansia solo il giorno 2 Ottobre. Da queste parti, quest’anno, le vacanze di Natale le si festeggiano prima, a partire dal 2 Ottobre 2010, quando si passerà dall’altra parte del mondo.

In Giappone.

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