Rido poco e si vede

Durante la prima serata del festival di sanremo (e sia chiaro che seguo tutto: la tivvù è sintonizzata su raiuno fin dalle 20.45, l’audio è rigidamente assente e faccio sempre tutt’altro durante la messa in onda delle immagini), ho avuto la strana sensazione di essere giunto alla seguente triste conclusione personale: la Gialappa’s Band, su radio2, oramai non mi diverte più.

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Toponomastica felice

Chi si occupa delle prenotazioni per le trasferte lavorative presso l’azienda per cui lavoro ha provveduto, qualche giorno fa, a comunicarmi, via email, la via dell’albergo che avrei dovuto raggiungere di là a qualche giorno.

In una prima email mi metteva al corrente:

La prenotazione è stata effettuata presso l’hotel tal dei tali in via quattro neuroni.


Quando l’ho letta ho sorriso, sentendomi chiamato direttamente in causa.

A distanza di pochi minuti mi giungeva, dalla stessa persona, una seconda email di rettifica, che recitava:

Temo di aver smarrito la via. L’hotel, in realtà , è in via quattro negroni.


Meglio mi sento, ho subito pensato. Avevo capito bene? I quattro neuroni si erano trasformati in quattro negroni?

Passavano pochi istanti e mi giungeva la terza email:

Scusami, non so come sia potuto accadere, ma la via è quarto negroni. Giuro che questa volta l’informazione è corretta.


Non la finivo più di ridere.

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Sette buoni pensieri

Accade che:

– Lungo una stradina della città  in cui vivo, stamattina, credo di aver incrociato Jack Bauer (o uno che gli somigliava parecchio) e ho subito temuto per la mia incolumità  fisica;

– Il cartello che indica la stazione ferroviaria del capoluogo lucano, è passato dal recitare Potenza Inferiore a Potenza Centrale. E poi dicono che solo politicamente ci stiamo tutti quanti spostando al (grande) Centro;

– Dopo gli uomini radar, quelli che trovo più insopportabili, nello scenario delle piacevoli professioni, sono coloro che raccontano le previsioni del tempo. In particolar modo quando, come in queste ore, cercano di convincermi che dovrò mettere di nuovo a soqquadro il mio guardaroba (dite che hanno ragione?);

– Se Lost continua cosà (la puntata numero 12 della terza serie dal titolo Par Avion è a dir poco spettacolare), si rivelerà , semmai ce ne fosse ancora bisogno, come la serie TV più bella mai vista prima;

– Pur avendo rinnovato l’iscrizione annuale, mi continuo a domandare: ma nel nostro Paese a cosa cavolo serve un albo professionale? Ma perchè mai non li debellano?

– Il doppio album degli Who intitolato Quadrophenia e suggeritomi da Ed, mi è entrato subito nella testa già  al primo ascolto (rock’n roll will never die). Pezzi belli tirati ed emozionanti.

– Ogni volta che mi reco presso un botteghino di un teatro e al posto del vero tagliando mi danno tra le mani quegli stramaledetti voucher, vorrei strangolare il tizio che è al di là  del vetro, istantaneamente, senza fargli provare tanto dolore, chè una volta emessi quegli insulsi fogliettini di carta, mi costringerà  a tornare da lui per scambiarli con quelli originali, esattamente come facevamo un tempo con le figurine panini. Eccheduepalle, ma non lo sa che sono infingardo?

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