Leggo, dunque sono

24) L’amore è eterno finché non risponde (Ester Viola, 2016, pag. 224): iniziamo dall’ultimo letto, in ordine di tempo: un vero spasso. Non ho mai conosciuto prima d’ora una scrittrice così sui generis: si chiama Ester Viola. Avvocato, simpatica frequentatrice del mondo twitteriano, riesce a far colpo sulle persone giuste dell’editoria per cimentarsi, da neo scrittrice, a raccontare come vanno a schifìo, al tempo d’oggi, i nostri innamoramenti mentre moriamo di social network. Libro divertente, acuto, con delle chicche cristalline:

Si lasciano i ricchi, si lasciano quelli che non avrebbero i soldi per lasciarsi, si lasciano gli innamorati, si lasciano persino quelli che si erano messi insieme per non lasciarsi soli. Si lasciano tutti, è solo questione di quando.

Voto felliniano: 8,5.

25) Maratoneti. Storie di corse e di corridori (Marco Patucchi, 2014, pag. 189): una raccolta di belle e coinvolgenti storie di passione per questa follia rappresentata dai 42,195 km di corsa a piedi. Ad imperitura memoria, due eventi: l’impresa del giapponese Shizo Kanakuri, l’atleta che si addormentò alla maratona olimpica del 1912, a Stoccolma; lo diedero per disperso per poi ritrovarlo, a distanza di svariati anni, di nuovo nel suo Paese, ancora ignaro di quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Tornerà a Stoccolma nel 1967 per terminare ciò che aveva iniziato in quell’edizione olimpica così lontana: completare la maratona con il tempo record di 54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti, 20 secondi e 3 decimi. E poi c’è lui. Colui che divenne leggenda, a Roma, nel 1960.
Voto 7.

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