Let’s see how it goes…

MARATHON 2015
25) 29.11.2015 – XXXII FIRENZE MARATHON – 4h46’51”

24) 11.10.2015 – XXXIX CHICAGO MARATHON – 3h23’09”
Eggià: ho dovuto davvero stringere i denti per non perdermi; soprattutto di testa, perché ormai le gambe non andavano più. Stavolta c’è stata anche una lunga sosta ai box, cosa che non facevo da tantissimo tempo, e anche questo – alla fine, seppur in minima parte, – ha appesantito il tempo finale.
Comunque, ero molto soddisfatto per il season best 2015. Ripeto: 3h23’09”.

23) 30.05.2015 – XXXVII STOCKHOLM MARATHON – 3h24’49”

22) 03.05.2015 – XXI PRAGUE MARATHON – 3h24’03”

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The windy city

Nell’attesa della messa in onda della nuova puntata (l’ottava della sesta stagione) del serial TV più folle d’America (Shameless) (qui la scena più entusiasmante), in una botta di nostalgia infinita per la cosiddetta Second City, ecco i luoghi che fanno di Chicago una città tutta da scoprire e da vivere, compresi il West Side e il South Side (con il famigerato quartiere Englewood a governarla).



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Criminal minds

19) Il suggeritore (Donato Carrisi, 2011, pag. 462): Non ho mai amato i libri che non hanno alcuna ambientazione reale. E’ una scelta stilistica che non ho mai apprezzato. Ho bisogno di leggere di luoghi esistenti e non di fantasia, ancorché non detti: no, il fatto di non dar risalto, mai, alla location della storia mi ha innervosito un bel po’, ma solo all’inizio. Per fortuna. Perché poi, la storia, gli eventi, i fatti si sono succeduti col giusto ritmo, e una buona scrittura è venuta fuori per cui non ci ho pensato più, dando vita ad un libro sorprendente, con un interessante finale: “è femmina“. Voto 7+.

20) È così che si uccide (Mirko Zelahy, 2015, pag. 410): Contrariamente a quanto evidenziato sopra, in questo libro – invece – c’è una miriade di ambientazioni reali. E stavolta si tratta di Roma. Una scelta che ha reso il testo ancora più avvincente, accattivante (almeno secondo me) perché son luoghi che conosco. Tutto è riconoscibile e riconducibile a dove vivo, e ci si immedesima un bel po’, coi luoghi descritti e ben noti. Viene subito a galla che la storia non è per nulla di fantasia, che c’è tanto del carico emotivo e personale dell’autore, il che fa del libro un’opera (prima) molto più autentica. Mi è piaciuta molto la sottolineatura finale su ciò che le donne, nel romanzo (ma io aggiungerei anche nelle nostre vite), rappresentano: “motore dell’amore e dell’odio, del delitto e del castigo“. Al resto, ci pensiamo noi uomini a rovinare tutto, finanche a diventare dei lucidi assassini. Voto 8.

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