Difficilmente una giornata come quella vissuta ieri sarà dimenticata. Per svariati motivi. Mi trovo a Varsavia e per la mia prima volta, all’estero, ho corso una maratona. Era difficile da prevedere anche un inizio di giornata così: temperatura alla partenza piu’ che ideale, con i suoi 10-12 °C, cielo terso, vento (come dicono gli addetti ai lavori) nullo. Stavolta, in gara, mi prefiggevo altri obiettivi: accompagnare due persone al traguardo. La prima: la cognatina nipponica. Epperò, due giorni prima della partenza – a causa del primo malanno di stagione -, si sdraiava con febbre, affaticamento e senso di spossatezza per cui rinunciava definitivamente alla gara, con mio sommo dispiacere: l’obiettivo di farla scendere sotto le 4 ore di gara, grazie al mio sostegno e alla mia vicinanza durante tutti e i 42,195 km, è stato rinviato alla prossima utile occasione. Peccato.
Il secondo obiettivo: il fratello minore. Al debutto sulla distanza, non me lo aspettavo, si è difeso molto bene col suo ritmo mantenuto costante con attenzione e perseveranza, ma la mannaia, il muro fisiologico del 30esimo km, lo costringeva a rallentare pesantemente; al che, dopo altri 5 km di vicinanza, mi staccavo da lui (fino a quell’istante, ai 35 km, siamo andati di pari passo). Con un discreto colpo di coda, il debuttante di famiglia chiudeva la sua prima prova sulla maratona con un non disprezzabile tempo: 3:52:26.
Quanto a me, ho provato ad avvicinarmi, se non alle 3:30 (al momento obiettivo impossibile), quantomeno alle 3:40, ma la stanchezza e i non troppi lunghi nelle gambe svolti in allenamento non hanno dato scampo: con un’immane fatica arrivavo al traguardo, riuscendo a chiudere, a stento, col nuovo personale sulla distanza di Filippide, con un tempo di 3:43:02. Da salvare, oltre al new personal best, il finale in leggerissima progressione che mi lascia ben sperare per il prosieguo dell’avvicinamento alla gara della vita: quella NYCM 2011, per il prossimo 6 Novembre, da chiudere almeno sotto le 3:40. Ci proveremo gettando anima e corpo oltre il traguardo.
Intanto a poco piu’ di 500 km da qui, a BERLINO, l’immenso Patrick MAKAU demoliva il primato del mondo sulla maratona in una prestazione da sogno: 2:03:38.
Provate a seguire (minuto 2:00) il cambio di ritmo: una vera e propria frustata inflitta ad un già sofferente (ed ex, ormai) primatista del mondo Haile GEBRSELASSIE.
Uno scatto da manuale (e da vero killer). Immagini sublimi per chi ama, come noi, star lì a soffrire nel correre così tanto e a lungo.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=qDqnjs46gwc&NR=1[/youtube]
Il secondo obiettivo: il fratello minore. Al debutto sulla distanza, non me lo aspettavo, si è difeso molto bene col suo ritmo mantenuto costante con attenzione e perseveranza, ma la mannaia, il muro fisiologico del 30esimo km, lo costringeva a rallentare pesantemente; al che, dopo altri 5 km di vicinanza, mi staccavo da lui (fino a quell’istante, ai 35 km, siamo andati di pari passo). Con un discreto colpo di coda, il debuttante di famiglia chiudeva la sua prima prova sulla maratona con un non disprezzabile tempo: 3:52:26.
Quanto a me, ho provato ad avvicinarmi, se non alle 3:30 (al momento obiettivo impossibile), quantomeno alle 3:40, ma la stanchezza e i non troppi lunghi nelle gambe svolti in allenamento non hanno dato scampo: con un’immane fatica arrivavo al traguardo, riuscendo a chiudere, a stento, col nuovo personale sulla distanza di Filippide, con un tempo di 3:43:02. Da salvare, oltre al new personal best, il finale in leggerissima progressione che mi lascia ben sperare per il prosieguo dell’avvicinamento alla gara della vita: quella NYCM 2011, per il prossimo 6 Novembre, da chiudere almeno sotto le 3:40. Ci proveremo gettando anima e corpo oltre il traguardo.
Intanto a poco piu’ di 500 km da qui, a BERLINO, l’immenso Patrick MAKAU demoliva il primato del mondo sulla maratona in una prestazione da sogno: 2:03:38.
Provate a seguire (minuto 2:00) il cambio di ritmo: una vera e propria frustata inflitta ad un già sofferente (ed ex, ormai) primatista del mondo Haile GEBRSELASSIE.
Uno scatto da manuale (e da vero killer). Immagini sublimi per chi ama, come noi, star lì a soffrire nel correre così tanto e a lungo.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=qDqnjs46gwc&NR=1[/youtube]
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