Alla fine è andato tutto come previsto: tempo di percorrenza sulla distanza WARSZAWA-KRAKOW, in auto, 5 ore e 20 minuti. Durante il viaggio, il pensiero è andato anche a lui, Gaetano Scirea, e alla sua tragica fine lungo la stessa strada percorsa.
Ai distributori di gasolio, il display in corrispondenza dei litri non c’è. Il volume del rifornimento effettuato è misurato in dm³ (decimetri cubi) (va bene, è una misurazione del tutto equivalente a quella dei litri, però son cose per cui uno ci rimane male e dà subito la colpa al loro passato filosovietico).
Noi le quattro frecce, al più, le utilizziamo per parcheggiare la nostra auto in seconda/terza fila; da queste parti, invece, è anche un modo per ringraziare gli altri automobilisti di una precedenza concessa o di una qualunque altra gentilezza dimostrata durante la guida; l’ho visto fare a tutti, dai camionisti ai semplici utenti della strada, e la cosa l’ho trovata di grande civiltà. Mi dicono che anche in altri paesi è pratica comune far così.
La città di Cracovia è tutta un’altra musica rispetto a Varsavia. Volendo fare un paragone musicale azzarderei questo: Krakow sta alla musica jazz, come Warszawa sta alla musica classica. Varsavia è lineare, pulita, spaziosa, silenziosa, ordinata. Una partitura con tutte le note al posto giusto. Ho trovato, invece, Cracovia, la “Capitale spirituale della Polonia” ovvero “La Mecca dei polacchi” una città vivace, ospitale, animata, colorata. In una sola parola: inattesa. Dietro ogni angolo delle sue strette vie, ci si imbatte sempre o in una chiesa, o in una piazza, o in un altro luogo d’incontro. E’ molto più turistica di Varsavia, ha molti più posti da vedere e da visitare ma, per ciò che ho potuto notare, ritengo sia uno spettacolo mortale presentare, la sera, una delle piazze più grandi e più belle d’Europa senza alcun tipo di illuminazione. Lasciarla al buio è inspiegabile.
Continua…
Ai distributori di gasolio, il display in corrispondenza dei litri non c’è. Il volume del rifornimento effettuato è misurato in dm³ (decimetri cubi) (va bene, è una misurazione del tutto equivalente a quella dei litri, però son cose per cui uno ci rimane male e dà subito la colpa al loro passato filosovietico).
Noi le quattro frecce, al più, le utilizziamo per parcheggiare la nostra auto in seconda/terza fila; da queste parti, invece, è anche un modo per ringraziare gli altri automobilisti di una precedenza concessa o di una qualunque altra gentilezza dimostrata durante la guida; l’ho visto fare a tutti, dai camionisti ai semplici utenti della strada, e la cosa l’ho trovata di grande civiltà. Mi dicono che anche in altri paesi è pratica comune far così.
La città di Cracovia è tutta un’altra musica rispetto a Varsavia. Volendo fare un paragone musicale azzarderei questo: Krakow sta alla musica jazz, come Warszawa sta alla musica classica. Varsavia è lineare, pulita, spaziosa, silenziosa, ordinata. Una partitura con tutte le note al posto giusto. Ho trovato, invece, Cracovia, la “Capitale spirituale della Polonia” ovvero “La Mecca dei polacchi” una città vivace, ospitale, animata, colorata. In una sola parola: inattesa. Dietro ogni angolo delle sue strette vie, ci si imbatte sempre o in una chiesa, o in una piazza, o in un altro luogo d’incontro. E’ molto più turistica di Varsavia, ha molti più posti da vedere e da visitare ma, per ciò che ho potuto notare, ritengo sia uno spettacolo mortale presentare, la sera, una delle piazze più grandi e più belle d’Europa senza alcun tipo di illuminazione. Lasciarla al buio è inspiegabile.
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technorati tags: autostrade affittasi, adoro la loro pronuncia: Krakuf, sono stato ad Auschwitz