Viaggio in Polonia #3

Si è stabilito, diverso tempo fa, che un indice di misurazione dell’andamento della crescita di un Paese è basato sul prezzo del Big Mac. Più l’hamburger costa caro, più l’economia del Paese può ritenersi in forma [1].

Se le cose stanno davvero così, allora vuol dire che la Polonia non se la passa tanto bene. Qui, il panino più famoso di McDonald’s costa solo 7.90 zloty pari a 1.92 euro.

Poi, si dice anche questo: per valutare l’osservanza dei diritti umani, si valuta il prezzo a cui viene venduto il kalashnikov. Meno costoso è il mitra, più facilmente è accessibile il più letale e leggero strumento di morte, più i diritti umani sono violati [1].

Rintracciare un AK-47 lo facciamo la prossima volta, ok?

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[1] Roberto Saviano – La bellezza e l’inferno. Scritti 2004-2009, pag.51 (link)

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Viaggio in Polonia #2

Alla fine è andato tutto come previsto: tempo di percorrenza sulla distanza WARSZAWA-KRAKOW, in auto, 5 ore e 20 minuti. Durante il viaggio, il pensiero è andato anche a lui, Gaetano Scirea, e alla sua tragica fine lungo la stessa strada percorsa.

Ai distributori di gasolio, il display in corrispondenza dei litri non c’è. Il volume del rifornimento effettuato è misurato in dm³ (decimetri cubi) (va bene, è una misurazione del tutto equivalente a quella dei litri, però son cose per cui uno ci rimane male e dà subito la colpa al loro passato filosovietico).

Noi le quattro frecce, al più, le utilizziamo per parcheggiare la nostra auto in seconda/terza fila; da queste parti, invece, è anche un modo per ringraziare gli altri automobilisti di una precedenza concessa o di una qualunque altra gentilezza dimostrata durante la guida; l’ho visto fare a tutti, dai camionisti ai semplici utenti della strada, e la cosa l’ho trovata di grande civiltà. Mi dicono che anche in altri paesi è pratica comune far così.

La città di Cracovia è tutta un’altra musica rispetto a Varsavia. Volendo fare un paragone musicale azzarderei questo: Krakow sta alla musica jazz, come Warszawa sta alla musica classica. Varsavia è lineare, pulita, spaziosa, silenziosa, ordinata. Una partitura con tutte le note al posto giusto. Ho trovato, invece, Cracovia, la “Capitale spirituale della Polonia” ovvero “La Mecca dei polacchi” una città vivace, ospitale, animata, colorata. In una sola parola: inattesa. Dietro ogni angolo delle sue strette vie, ci si imbatte sempre o in una chiesa, o in una piazza, o in un altro luogo d’incontro. E’ molto più turistica di Varsavia, ha molti più posti da vedere e da visitare ma, per ciò che ho potuto notare, ritengo sia uno spettacolo mortale presentare, la sera, una delle piazze più grandi e più belle d’Europa senza alcun tipo di illuminazione. Lasciarla al buio è inspiegabile.

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Viaggio in Polonia #1

Credevo fosse sufficiente spostarmi di dieci gradi (circa), in direzione latitudine nord, per ottenere maggiore refrigerio. Ed invece mi devo ricredere. Qui a Warszawa fa un caldo bestiale e questa sorpresa la trovo irritante. Sono arrivate financo le zanzare. Per far fronte alla crisi economica si potrebbe pensare di vendere ai polacchi, per le finestre delle loro case, le zanzariere.

Da queste parti, se provate a domandare quanti chilometri separano le città, rischiate di essere presi per degli sprovveduti: la domanda giusta è quante ore di viaggio ci sono da spendere, in auto, per spostarsi da una località ad un’altra. Per dire, domattina da Varsavia a Cracovia (poco meno di 300 km) ci impiegheremo, se non ci sarà traffico, quasi 5 ore. Questo perché non ci sono autostrade in tutto il Paese. In soldoni, sarà un calvario. Spero solo che non piova.

Non sopporto passeggiare nei parchi delle città senza alcuno scopo. Mi annoio a morte. Preferisco viverli correndoci. Stamattina, ad esempio, sono partito alle sette per percorrere quasi 15 km di strada (in evidenza qui, con una linea rossa, quanto percorso nel cuore di Warszawa), e scoprire spazi e luoghi di una città ancora dormiente.

Ho provato un aperitivo a base di questa bevanda: molto saporito. Vi consiglio di provarlo, se non l’avete ancora fatto; la gradazione alcolica è (solo) al 10%.

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O tempora

Il mio capo è solito parlare dei tempi. Un giorno dice che i tempi sono difficili, un altro che i tempi sono duri, poi che arriveranno tempi ostici (ma non dice ostili, strano, io avrei puntato su quelli) e, pochi minuti fa, ha fatto sapere che sono tempi catartici.
Da queste parti credo di non esser il solo ad aver bisogno di una vacanza.

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