Non ci resta che piangere

Mi telefona un amico che non sentivo da parecchio tempo. Dopo i vari convenevoli, inizio a domandarmi il perché mi abbia pensato di buon mattino (sono le 7.40). La conversazione prosegue e la curiosità rimane, quando ad un certo punto sputa il rospo.

– Te lo devo confessare: ti ho telefonato perché stanotte ho sognato il tuo funerale.
– Che mi è successo, gli chiedo sorridendo.
– E lui: sotto i ferri. Non c’è stato un cazzo da fare.

E’ così che mi piacerebbe iniziare ogni giornata: conoscere i vari modi in cui gli amici mi vedono morire.

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