Ci siamo. Tutto è pronto. Sul palco spengono le luci. Il buio si diffonde nel teatro avvolto da un silenzio surreale.
Tengo o’ fridd’ n’ cuoll.
Parte il primo timido applauso, poi il fragore.
Ancora il silenzio.
Inizia.
Se dietro le quinte non hanno commesso errori, il post che state leggendo è stato pubblicato mentre il tenutario siede sulla poltrona, già da un’ora abbondante, in quel luogo per cui Stendhal, un giorno, scrisse:
Tengo o’ fridd’ n’ cuoll.
Parte il primo timido applauso, poi il fragore.
Ancora il silenzio.
Inizia.
Se dietro le quinte non hanno commesso errori, il post che state leggendo è stato pubblicato mentre il tenutario siede sulla poltrona, già da un’ora abbondante, in quel luogo per cui Stendhal, un giorno, scrisse:
“… Non c’è nulla in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la pallida idea. Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita…”
technorati tags: rapito dalle luci e dai colori, notte di note, patrimonio dell’umanità
zia Patty unica da star male, come mi sento io, adesso.
deve essere stata una bella esperienza