6 pensieri riguardo “Shadow cabinet

  1. chit parafrasando zio Giulio, esistono due tipi di pazzi: quelli che si credono Napoleone e quelli che credono di risanare la sinistra.

  2. Credo che quella della sinistra italiana fosse una lenta ed inesorabile agonia che stava durando da troppo tempo senza nessun tentativo (serio! ndr) di rianimarla, per quello non sono stupito di quella che mi sembra una fine inevitabile!

  3. Infatti i governi ombra li faceva il PCI negli anni sessanta e settanta. Secondo me Berlusconi è riuscito a prendere per i fondelli anche Veltroni.
    P.S. Se vuoi, se ti va, da me c’è un meme per te. Ciao.

  4. Ed ho iniziato a non capirci più niente quando ha parlato del dato delle grandi città (siamo un partito metropolitano, eh), di come ha recuperato (però ha perso con classe, vuoi mettere?), e poi, con la storia del governo di opposizone ha raggiunto l’apoteosi. Le democrazie anglosassoni gli hanno dato al cervello. Non riesco ad immaginarmi, un Frattini inseguito dai consigli di un D’alema prima di un summit europeo, oppure l’immunologo Aiuti (prossimo ministro della salute)(scoop di questo blog) che si consulta, prima di ogni importante decisione, con una Livia Turco qualsiasi. No, proprio non ce la faccio.
    Quanto alla sinistra, credo che da tempo, in questo paese, la sinistra non ci sia più e il voto non ha fatto altro che fotografare tutto ciò (la Stalingrado d’Italia docet).

  5. In un certo senso qualcosa ha ottenuto: si è tolto dai piedi la sinistra.
    Scusa, eh Paolino, io la chiamo ancora così senza aggiungerci “radicale” perché di sinistre in giro non ne vedo altre.

I commenti sono chiusi