Dopo 4 mesi di lavoro nel mio nuovo ufficio, che alcuni dei miei colleghi non sappiano ancora il mio nome o facciano finta di non conoscerlo, lo trovo del tutto normale. Succede. Epperò che continuino a salutarmi con ciao caro, o peggio ciao carissimo, per finire con ciao bello, lo trovo insopportabile. Per tutto quanto il resto, ne avevo già scritto, tempo fa, qui.
technorati tags: l’importanza di chiamarsi in qualche modo, mi pare di sentirli ancora, adesso. Aita!
Mr. Cima e pensare che lo ero, un tempo lontano, e quando capitava di sentirlo dire ero tutto un fremito (per la mia chioma bionda e fluente, non per altro). 😀
A biondo, nun te incazza’… 😉
>Patty no, niente cartellino; ieri, però, ho preso di petto uno di loro e gli ho detto: scusa, lo so che per te magari è difficile ma mi chiamo P. Non costa molto.
C’è rimasto male, dicono. Sospetto che non abbia compreso fino in fondo a cosa mi riferissi.
>Ed ci vuole pazienza, lo so. Ma tanta.
Patty è un tesoro, questo lo sappiamo bene. 😀
>elena_alf son tutti nomi bellissimi, provo a presentarmi con uno diverso al giorno, così imparano.
Ti propongo nomi di convenienza e quanto mai inverosimili: Eustachio, Eusebio, Ermenegildo, Aristofocle, Addolorato… o qualche nome spagnolo e catalano per farli scervellare su possibili origini: josé, juan, manel, giordi… o qualche nome indiano: balcar, sammergit, gurgit, deep, sat, moon, mangiip, gioti, rocky… (tutti scritti come si pronunciano ovviamente)… un saluto
Abbi fede, prima o poi ti chiameranno come si deve.
L’idea di quel tesoro di Zefirina non sarebbe male, però!
in effetti è straniante, ma non avete quei simpatici cartellini che tolgono di impaccio gli smemorati????
p.s. odio tutti quelli che mi chiamano tesoro!