L’altra sera giungo alla stazione ferroviaria di Milano Centrale in ritardo, a causa dell’incredibile lentezza di uno dei tanti acclamati TAV (che cazzo sia la TAV, in Italia, non è dato sapere). Ho una coincidenza, l’ultimo treno da Milano per Chiasso. Ormai, penso, salire su quel treno che mi porta in Svizzera rimane un pio desiderio. E’ già in procinto di partire ed io, invece, sono ancora dalle parti di Piacenza. Adesso che si fa?
Passa il capotreno, gli vado incontro e gli porgo la domanda (retorica): pensa che arriveremo in tempo per la coincidenza con l’ultimo treno, in partenza da Milano, per la Svizzera? Mi risponde: sì, non si preoccupi. Quel treno sarà in stazione che l’aspetta.
Ecco cosa succede a chi fa della propria vita un voto alla totale miscredenza e alla perfida diffidenza: non crede mai a nulla, nemmeno alle buone notizie. Non crede nemmeno ai suoi occhi quando giunge a destinazione e lì, in stazione, trova pronto per la partenza, il treno per Chiasso ancora in attesa di quell’unico passeggero, in ritardo, proveniente da Roma.
technorati tags: per il rimborso, però, niente da fare, sono le fs, bellezza