Bless the lord my soul

E’ da un po’ di tempo che sto facendo caso alla cosa e, se in un primo momento mi era del tutto indifferente, adesso invece qualche sospetto inizia a destarlo.

Mi capita di vedere, sempre più spesso, in treno, in metropolitana (e sono convinto che accadrebbe anche in autobus semmai ne prendessi uno) molte persone che, per far passare bene, immagino, il loro tempo speso a viaggiare, si dilettano a leggere le Sacre Scritture. Passi del Vangelo, Atti degli Apostoli, Lettere di questo e di quel Santo…
Ma che sta succedendo? Mi sono perso qualcosa?

Il massimo lo si è toccato stamattina, quando un tale, che a tutti assomigliava meno che a un prete, prima di iniziare la sua avida lettura e di appoggiare i propri occhi sulla sua bella copia marcata edizioni P., si è regalato un teatrale segno della croce.

Alleluja.

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Le poche cose che ho capito del sud della Francia (e dei francesi)

Per chi se lo fosse chiesto, nessun problema: la dalianera non è appassita. C’è ancora. C’è stato chi, in questi giorni, con tanto amore e ancora più passione, si è preso cura di annaffiarla, di darle la linfa vitale per sopravvivere, nonostante i 41 gradi – mi dicono dalla regia – che le hanno fatto compagnia e causato tanta arsura estiva (il blog è rimasto a casa, ovvio).

Dove ci eravamo lasciati?

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Prima di partire vol.2

è indispensabile mettere a punto, per buona educazione, il messaggio per chi, nei prossimi giorni, abbia voglia di cercare il tenutario di questa Biblioteca atipica via email.

Quanto al resto, è la notte di San Lorenzo e ritrovarsi un cielo nuvoloso è di buon auspicio per queste vacanze.

Potrete leggere le mie disavventure prossime venture qui, al solito posto ma anche di sotto, in anteprima, sempre che si aggiorni in tempo.
Hasta luego.

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Vacanze, le sue

Per gentile concessione di uno dei miei colleghi di lavoro già  in vacanza, riporto il suo lungo messaggio appena giunto sul mio cellulare:

Ed ecco che dopo un anno che aspettavo una fottutissima vacanza di due settimane due, mi torna la febbre. Bella inculata. Forse in un’altra vita ho fatto tanto male, perchè non è possibile che io debba fare tutto nel modo più difficile, mai una scorciatoia che renda le difficoltà  aggirabili, come accade a tanti. Ed allora voilà , procedo con antibiotico e tachipirina: effervescente, non in supposte, chè per oggi un’inculata è più che sufficiente.

Gli ho simpaticamente comunicato che sto godendo come una piovra.

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Io sono un capolavoro (ipse dixit)

Stasera, non so bene il come nè tantomeno il perchè mi sia venuto alla mente di pensare a lui e al cosiddetto (suo) uno contro tutti di costanziana memoria.

La ricordo benissimo quella puntata televisiva di diversi anni fa, e per poterla nuovamente gustare, ho sperato fortemente nella generosità  del tubo che puntualmente non ha tradito le attese.

Quel pezzo di storia della tv è tutto da vedere (e d’ascoltare), non fosse altro per la vetta di lirismo che il protagonista riesce a toccare negli ultimi istanti di quel significativo passaggio televisivo con tanto di bestemmia.
Iddio, da quella sera e per quelle frase, lo avrà  avuto sempre in gloria.

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Vado verso la campagna a piedi nudi

E’ da tanto tempo che non la si sente con un album tutto suo. Almeno io, non so bene che fine abbia fatto la sua carriera da solista. Sà, ha fatto l’attrice nel film di Gabriele Salvatores Quo vadis, baby?, ma poi?

Mi piaceva ascoltare la sua voce finta roca: quando nel lontano 1993 (era il ’93?) si fece conoscere con questi due pezzi:

Angela Baraldi – A piedi nudi
[audio:http://www.fileden.com/files/2007/5/3/1043485/A%20Piedi%20Nudi.mp3]

Angela Baraldi – Mi vuoi bene o no?
[audio:http://www.fileden.com/files/2007/5/3/1043485/Mi%20Vuoi%20Bene%20O%20No.mp3]

apprezzai subito, nella sua intonazione, la buona dose di esaurimento nervoso (che ci accomunava e) che ci metteva nelle sue interpretazioni. Epperò, adesso, magari lei è guarita ed è per questo che non la si sente più, almeno nell’ambito musicale. Che peccato.

O non è cosà?

“non mi piace di parlare se non c’è niente da dire
mi fa schifo la tendenza e i party alternativi di Lorenza Stronza”

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Rovinatemi il finale

Questo post è un appello per tutti coloro che hanno voglia e gana* di fare una carognata.

Se avete letto questo libro, da poche ore tra le mie mani e appena iniziato, allora avrete tutto il mio consenso e la mia approvazione se mi scriverete, tra i commenti, l’epilogo (con calma, certo), di modo che io una santissima volta la smetta di leggere i commenti, in calce ad uno dei miei post, con la classica ossessione convulsiva.

Sarà  dura come lotta, questo già  lo so: quella di vedere i vostri nickname tra gli ultimi commenti e non voler leggere, per nessun motivo al mondo – almeno non prima di aver finito la mia lettura, a questo punto spero veloce – quanto abbiate avuto voglia e gana di raccontarmi.

Buon divertimento, “carogne“.

*gana, non tengo Non ho voglia. E’ lo stesso termine che si usa in spagnolo. Ah, le dominazioni.

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