Non ho mai amato fare tardi agli appuntamenti e anche la mattina di sabato scorso non mi sono smentito. Sono arrivato al mio primo BarCamp, il primo incontro di questo tipo svoltosi al sud, mezz·ora prima dell·inizio ufficiale previsto per le ore 10.
Faceva un caldo bestiale già a quell’ora, credetemi, con un sole che spaccava anche i Sassi e a causa del quale qualcuno stava anche pensando di farla finita (provate ad indovinare chi è?). L·idea di partenza era ottima (svolgere il BarCamp su di una terrazza che portava ad affacciarsi su uno dei panorami più belli del nostro Paese), ma il caldo insopportabile ha spinto gli organizzatori a cambiare idea. Nel frattempo due di loro (Giovanni & Carlo), già al mio arrivo, erano alle prese con cavi, prese di corrente, monitor insofferenti e la messa a punto dello streaming audio e video, che è andato in rete – ci hanno raccontato gli ascoltatori da casa – con discreta qualità . Accade sempre questo: chi mette in piedi eventi del genere si fa un mazzo a tarallo e non si gode quasi nulla, se non la buona riuscita dell’incontro alla fine della giornata. Quando capita. Ma andiamo con ordine.
Faceva un caldo bestiale già a quell’ora, credetemi, con un sole che spaccava anche i Sassi e a causa del quale qualcuno stava anche pensando di farla finita (provate ad indovinare chi è?). L·idea di partenza era ottima (svolgere il BarCamp su di una terrazza che portava ad affacciarsi su uno dei panorami più belli del nostro Paese), ma il caldo insopportabile ha spinto gli organizzatori a cambiare idea. Nel frattempo due di loro (Giovanni & Carlo), già al mio arrivo, erano alle prese con cavi, prese di corrente, monitor insofferenti e la messa a punto dello streaming audio e video, che è andato in rete – ci hanno raccontato gli ascoltatori da casa – con discreta qualità . Accade sempre questo: chi mette in piedi eventi del genere si fa un mazzo a tarallo e non si gode quasi nulla, se non la buona riuscita dell’incontro alla fine della giornata. Quando capita. Ma andiamo con ordine.
Si è iniziato più tardi del previsto, il primo intervento del padrone di casa, Estragon, è saltato per evidenti segni di stanchezza dello stesso autore. Il BarCamp materano ha avuto inizio, quindi, con la presentazione di Domenico Bennardi che, all·interno di un·angusta sala, dove ci siamo trasferiti per ripararci dai raggi del sole, e dopo una breve spiegazione di questo mondo web 2.0 (di cui, davvero, l’inflazione è ormai prossima), ci ha illustrato alcune idee sul business 2.0 nel settore dei Beni Culturali. Poi è stata la volta di Clara Longo e Stefania Mele. Il loro intervento, dal titolo Innovimpresa: un servizio interattivo per promuovere l’innovazione tecnologica a favore delle PMI e per rilanciare l’economia del nostro territorio volto principalmente agli imprenditori delle PMI, credo sia valso a rendersi conto, semmai ci fosse ancora bisogno di una qualche conferma, che il mondo delle piccole e medie imprese stenta a comprendere fino in fondo la grande opportunità di sviluppo offerta dalla rete, quale mezzo di scambio di conoscenze e sapere. Il farsi conoscere, insomma, non solo (non più, almeno) attraverso i canali classici. La totale (o quasi) assenza partecipativa da parte di imprenditori, lucani e non, ne è stata una ulteriore triste prova.
Successivamente, sono giunti i ggiovani.
Woznihack e Sandro Modarelli ci hanno illustrato con dovizia di particolari il rapporto tra etica e hacking, sgombrando il campo da innumerevoli false convinzioni su terminologie informatiche, free software e open source. Mi ha colpito il livello di conoscenza con cui questi due ragazzi hanno parlato all·auditorium. E· bello vedere le nuove generazioni impegnarsi a fondo e credere in qualcosa di estremamente valido. Complimenti.
Nel pomeriggio, invece, dopo un pranzo squisito ammannito con ogni bendiddio, si è iniziato a respirare tutt·altra atmosfera. Si attendevano i protagonisti (le star) e cosà è stato.
L·intervento di Antonio Sofi, in collaborazione con Zoro, è stato senza ombra di dubbio il più spassoso di tutti. Impreziosito dalle incursioni di Stefano Epifani e da quelle di Suzukimaruti; c’è stato di cui ragionare e ridere. Nonostante il pc facesse le bizze, spegnendosi ogni volta che visualizzava una slide, si è riusciti a parlare de la creatività disegnata nel Web 2.0. Come bypassare i colli di bottiglia dell’editoria fumettistica: aprendo un blog!. La potenza dello strumento di comunicazione chiamato blog può essere di grande ausilio, anche e non solo per chi, come lui, ha il genio di strisce comiche come queste.
Subito dopo, verso le 17, finalmente si è passati in terrazza. Che vi debbo dire? Un posto cosà è unico al mondo (mi ripeto, lo so, ma è cosà). L·intera gravina illuminata dal calar del sole è un·esplosione di colori che non può che essere ammirata con i propri occhi.
Alessio Jacona, provocato durante l·intervento di Sofi & Zoro, senza volerlo, o magari sà, ha iniziato a conversare di come sia difficile fare soldi con il web. Anzi, quasi impossibile.
Si è parlato, poi, con il contributo di Stefano Gorgoni, del PageRank di Google. L·unica cosa che ho capito, e sulla quale mi è sembrato che fossero tutti d·accordo, è l’auspicio dell·abolizione di questi dannati PageRank i quali, detto per inciso, non servono ad una beata fava, se non a scatenare solo tanta ansia da prestazione in ognuno di noi bloggaroli. E’ complicatissimo, oltretutto, capire come diamine funzionino. Da qui, e il passo è stato breve, si è passati a parlare di metriche per ciò che riguarda i blog. Metriche oggettive, certo, e non semplici estrapolazioni di valori poco chiari che conducono i beneficiari a vantarsi del risultato raggiunto con i vicini di appartamento. Ma mi pare che sia stata anche sostenuta l·ipotesi, molto provocatoria, epperò piuttosto verosimile, che procedendo di questo passo ci vorrà , forse, un decennio prima che si decidano a trasformare queste dannate metriche in valori e numeri più concreti ed obiettivi.
Il BarCamp di Matera si è concluso con la sua versione totalmente sbracata: il cosiddetto SvacCamp (by Stefano), fatto di bicchieri di prosecco, taralli del posto e tutti noi, gli organizzatori per primi, contenti e soddisfatti di aver trascorso una piacevole giornata all’ombra (è il caso di dirlo) dei Sassi.
P.s.
Un sentito ringraziamento va agli organizzatori tutti, a coloro che hanno preso parte all’evento e a tutti quelli che hanno scattato le diverse foto linkate (ma non solo) in questo post.
A presto.
Successivamente, sono giunti i ggiovani.
Woznihack e Sandro Modarelli ci hanno illustrato con dovizia di particolari il rapporto tra etica e hacking, sgombrando il campo da innumerevoli false convinzioni su terminologie informatiche, free software e open source. Mi ha colpito il livello di conoscenza con cui questi due ragazzi hanno parlato all·auditorium. E· bello vedere le nuove generazioni impegnarsi a fondo e credere in qualcosa di estremamente valido. Complimenti.
Nel pomeriggio, invece, dopo un pranzo squisito ammannito con ogni bendiddio, si è iniziato a respirare tutt·altra atmosfera. Si attendevano i protagonisti (le star) e cosà è stato.
L·intervento di Antonio Sofi, in collaborazione con Zoro, è stato senza ombra di dubbio il più spassoso di tutti. Impreziosito dalle incursioni di Stefano Epifani e da quelle di Suzukimaruti; c’è stato di cui ragionare e ridere. Nonostante il pc facesse le bizze, spegnendosi ogni volta che visualizzava una slide, si è riusciti a parlare de la creatività disegnata nel Web 2.0. Come bypassare i colli di bottiglia dell’editoria fumettistica: aprendo un blog!. La potenza dello strumento di comunicazione chiamato blog può essere di grande ausilio, anche e non solo per chi, come lui, ha il genio di strisce comiche come queste.
Subito dopo, verso le 17, finalmente si è passati in terrazza. Che vi debbo dire? Un posto cosà è unico al mondo (mi ripeto, lo so, ma è cosà). L·intera gravina illuminata dal calar del sole è un·esplosione di colori che non può che essere ammirata con i propri occhi.
Alessio Jacona, provocato durante l·intervento di Sofi & Zoro, senza volerlo, o magari sà, ha iniziato a conversare di come sia difficile fare soldi con il web. Anzi, quasi impossibile.
Si è parlato, poi, con il contributo di Stefano Gorgoni, del PageRank di Google. L·unica cosa che ho capito, e sulla quale mi è sembrato che fossero tutti d·accordo, è l’auspicio dell·abolizione di questi dannati PageRank i quali, detto per inciso, non servono ad una beata fava, se non a scatenare solo tanta ansia da prestazione in ognuno di noi bloggaroli. E’ complicatissimo, oltretutto, capire come diamine funzionino. Da qui, e il passo è stato breve, si è passati a parlare di metriche per ciò che riguarda i blog. Metriche oggettive, certo, e non semplici estrapolazioni di valori poco chiari che conducono i beneficiari a vantarsi del risultato raggiunto con i vicini di appartamento. Ma mi pare che sia stata anche sostenuta l·ipotesi, molto provocatoria, epperò piuttosto verosimile, che procedendo di questo passo ci vorrà , forse, un decennio prima che si decidano a trasformare queste dannate metriche in valori e numeri più concreti ed obiettivi.
Il BarCamp di Matera si è concluso con la sua versione totalmente sbracata: il cosiddetto SvacCamp (by Stefano), fatto di bicchieri di prosecco, taralli del posto e tutti noi, gli organizzatori per primi, contenti e soddisfatti di aver trascorso una piacevole giornata all’ombra (è il caso di dirlo) dei Sassi.
P.s.
Un sentito ringraziamento va agli organizzatori tutti, a coloro che hanno preso parte all’evento e a tutti quelli che hanno scattato le diverse foto linkate (ma non solo) in questo post.
A presto.
technorati tags: BarCampMatera, dentro i Sassi, Matera, un sacco di bella ggente
…vorrei ringraziarvi tutti per la bella accoglienza e la stupenda giornata… e spero davvero di rivedervi presto, dentro e fuori la rete! 🙂
Grazie del resoconto, mi sembrava di esserci, al punto che sono scappato all’ombra a causa del sole infame! 😉
A.I.U.T.O.
>zefirina si tratta semplicemente di questo.
>Chiara la prossima volta starà più attento.
Anche no.
>Caterina grazie e a presto per una prossima non-conferenza! 🙂
>emilian diciamo che faccio cose, vedo gente, butto giù due appunti… 😀
Per il resto ne parliamo da vicino, come sempre (essì che ero sveglio…). 😉
caspita che giornata, ormai ti sei immerso completamente in questo mondo pseudovirtuale ma mica poi tanto… e poi il tuo secondo posto (solo ora ho appreso la lieta notizia) : Straordinario!
Non hai approfondito un aspetto che al momento mi suscita curiosità : quali sarebbero le potenzialità inesplorate da sviluppare per cià che riguarda PMI – rete…
sei sveglio?
ma si che ti ho perdonato no problem …era una chiacchierata fra noi più che un intervento ci saranno altre occasioni 🙂
sbagliato. Non si perde tempo ai barcamp 😉
ma cosa è un barcamp??? ho provato ad aprire il link ma mi si impalla il pc…..
aiutami a capire
spiegami meglio questa iniziativa
Chiara lo so, ho sbagliato. Spero che Caterina mi abbia perdonato.
eh no, non dovevi. Avresti dovuto seguire tutto 😉
catepol aspettavo un tuo commento per dirti: non ho potuto seguire il tuo intervento, soprattutto la ripresa dopo la pausa pranzo, non per disinteresse, ma perché mi sono allontanato dalla sala. Mi spiace, alla fine gli interventi pomeridiani, quelli subito dopo il pranzo, me li sono persi e me ne scuso con gli autori. Lo so, non dovevo. Davvero.
Un saluto. 🙂
praticamente fammi capire…quando si parlava di donne e multitasking dov’eri??? ahiahi ahia haia 😉
è stato un piacere conoscere anche te
>feowyn mi auguro solo di non aver riportato male il pensiero dei partecipanti.
Grazie. 😉
>Carlo & Giovanni grazie ancora. 😉
>Stefania accolgo volentieri la tua critica e ti dico che, è vero, quel rischio di essere autoreferenziali c’è sempre, e se ricordo bene come hai terminato il tuo intervento, anche il passaparola credo possa servire in questo caso. Bene, ma temo che non basti e che serva molto di più.
Siamo stati tutti colpiti da quanto ha detto Stefano durante la tua presentazione: “paradossalmente, per popolare la rete è necessario uscire dalla rete“. Nulla di più vero.
>as è stato un piacere conoscerti.
Grazie per le foto. 😉
ottimo resoconto 🙂
un saluto!
questa è una “critica” se così la vogliamo chiamate che rivolgo a te ma a tutto l’evento in generale. Mi riallaccio alla seguente frase che ho letto nel post “La totale (o quasi) assenza partecipativa da parte di imprenditori, lucani e non, ne è stata una ulteriore triste prova”…io rispondo in questo modo: come facevano a venire se non lo sapevano? una frase che per me sintetizza perfettamente incontenuti di questo barcamp detta durante la giornata è “per entrare nella rete bisogna uscire dalla rete”. sono perfettamente daccordo, dovremme smettere, insomam di “suonarcela e cantarcela” o per lo meno di stupirci della “totale (o quasi) assenza partecipativa da parte di imprenditori, lucani e non”
Grazie per le belle parole e per la tua presenza.
E’ bello uscire dalla rete, ogni tanto, eh.. 😉
Il vero ringraziamento va a te e a quelli che hanno vissuto questo evento. Grazie.
finalmente qualcuno puntuale!