Le stelle sono tante

Non ho ancora capito bene per quale motivo le stelle, agli Hotel presenti nel nostro Paese, vengano regalate. Succede di trovarsi all’estero e di pernottare in camere a tre stelle che ti sembrano stanze di una Reggia, e spostarsi per l’Italia e capitare in diverse camere che tutto sembrano fuorché a quattro stelle. Ma chi lo decide il livello di qualità di una stanza d’albergo? E poi, secondo quali criteri vengono assegnate le decorazioni celesti?

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Pensieri di viaggio presi dall’agenda

– La prossima volta che percorrerò la Salerno-Reggio Calabria sarà  indispensabile portare con me una bussola, chè con tutte le deviazioni create quasi quotidianamente, quest’opera titanica sta diventando sempre più una gincana.

– Viaggiare in Eurostar – saranno stati gli aumenti, perchè io il motivo della loro puntualità  non l’ho ancora ben compreso – è risultato piacevole e confortante. Mi sembra tutto molto strano.

– Viaggiare con 39° C di febbre, invece, faceva appariva tutto ancora più delirante.

– Il mio amico Alex alla fine ce l’ha fatta. Il suo lavoro, raccolto in questo volume, è disponibile online. Io stamattina ho acquistato due copie cartacee (la seconda, naturalmente, in regalo) e una terza in formato elettronico. Non esiterò a parlarne in giro, a discuterne (soprattutto) con chi è interessato al tema e sicuramente con lui, visto il suo ruolo all’interno dell’intera emergenza.
Il suggerimento che posso dare a tutti voi, lettori di questa Biblioteca, è di parlarne, di diffondere il lavoro e magari comperare una copia.
E’ possibile ordinarlo anche in libreria. Per far ciò, i dati sono questi:

Titolo: Le vie infinite dei rifiuti
Autore: Alessandro Iacuelli
Editore: Lulu
ISBN: 978-1-84753-184-1

Mi raccomando l’ISBN. Come dice l’autore, senza quello le cose si complicano.

– Sono tornato.

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Bon voyage

Parto.

Starò lontano dalla Biblioteca per alcuni giorni, giusto per vedere lo strano effetto che fa.
Al mio ritorno, mi raccomando, fatemi trovare il governo (op. cit.), anche uno piccolo piccolo, e che sarà mai.

Nel frattempo vi consiglio di tenere d’occhio le sue novità : immagino che abbia superato la fase di acuta sofferenza che lungamente ha dovuto sopportare per condurre a termine, nel migliore dei modi, questo lavoro di estrema importanza, in cui ci illustra una questione molto seria.

Ma ne riparleremo al mio ritorno.
Con calma.

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Laicità

Tra i diversi articoli e/o servizi che si sono potuti leggere e/o ascoltare dagli organi d’informazione in questi ultimi giorni a proposito del rapporto tra la Chiesa e il nostro Stato, la laicità e le ingerenze del mondo ecclesiastico, trovo che le parole di Arturo Paoli lette sull’ultimo numero di MicroMega (1/2007 – p. 184 che tra l’altro è ancora una volta dedicato alla memoria di Piergiorgio Welby, con articoli e discussioni sul tema dell’eutanasia, quindi direi più che interessante), siano tanto semplici quanto illuminanti.

La laicità è l’assoluta autonomia e libertà dell’uomo in tre materie: politica, economia, affettività , che sono le tre dimensioni umane. Dio stesso rispetta profondamente l’uomo quando prende decisioni in questi campi, lascia anche che sbagli.

Aggiornamento:
Vi segnalo anche la condivisibile definizione di quel bene prezioso che è la laicità , scritta in un commento a questo post dall’attenta Artemisia, fedele lettrice della Biblioteca:

La laicità è la libertà di ogni individuo di scegliere a quale autorità morale rapportarsi nella scelta dei suoi principi di vita, sia essa religiosa o meno. Questo presuppone sempre il rispetto delle opinioni dell·altro all·interno di un sistema laico e democratico aperto al dibattito e al rispetto di tutte le diversità come aventi uguali diritti.

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Akismettila

Alla fine ho dovuto farlo.
Per i miei lettori-commentatori stava diventando un’agonia. L’antispam interno Akismet si era messo d’impegno a far fuori chiunque mi lasciasse anche un semplice saluto. Un atteggiamento disdicevole e fastidioso che ho appena soffocato, dopo svariati ripensamenti, prima che mi conducesse alla più totale follia.

L’ho disattivato per la mia e la vostra gioia. E’ troppo de coccio.
Non ci sono stati santi per fargli capire che i vostri commenti non fossero uova, pancetta e carne in scatola.
Adesso mi auguro che tutto proceda per il meglio.

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Rain is Beautiful

I bene informati (che la sanno sempre lunghissima) nella giornata di ieri mi hanno raccontato questa follia.

La qui presente (in varie pose plastiche) signora Katherine Kelly Lang, meglio nota ai più come Brooke Logan, avrebbe pattuito con il Comitato Organizzatore del Carnevale 2007 di Palma Campania (NA) la misera (si fa per dire, eh) somma di 50000 euro, soltanto per presenziare, sempre nella giornata di ieri, per 60 minuti 60 al suddetto carrozzone festante.

Appunto, avrebbe.

Ma poichè il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, ci ha pensato il dio pluvio a far svanire il sogno che portiamo tutti dentro il nostro cuore, dal più piccolo al più grande: quello di guadagnare circa 834 euro al minuto senza fare una beata mazza.

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Oggi voglio stare spento

Finalmente siamo giunti alla giornata dedicata a quella sana iniziativa messa in piedi dagli autori della trasmissione radiofonica Caterpillar in onda sulle frequenze di Radio2 e che porta il nome di Giornata Internazionale del Risparmio Energetico.

Siete pronti a spegnere tutto ciò che causa un consumo superfluo, o quasi, di energia elettrica?
Quest’anno (siamo già  al terzo appuntamento consecutivo) c’è la novità  [1] che alcuni blogger proveranno a tenere spente le proprie pagine web per aderire all’iniziativa. Ergo, per non essere da meno, anche questa Biblioteca prova ad allinearsi (diciamo che ci teniamo un tantinello più in ombra, va) seguendo il giusto esempio [2].

Luce fioca nel locale e candele accese a iosa, mi raccomando. Vanno bene anche quelle profumate chè tanto qui di mal di testa, fortunatamente, non ne soffriamo.

[1] L’idea espressa l’ho sentita venir fuori l’altra sera, via podcast, dalla voce di G. Neri.
[2] Non ce l’avrei mai fatta senza il suo prezioso ausilio.

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Quel treno per Yuma

Nulla di nuovo sotto il cielo soprattutto per noi indefessi pendolari.
Rimane però un’ottima inchiesta che illustra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che il Nostro Paese va comodo e veloce.
Eccome se va.

Vanno piano i treni in Italia. E su certe tratte, anche più piano di venticinque o trentacinque anni fa. Portano ritardi da spavento, puzzano, si fermano all’improvviso in mezzo ai campi. Sono vuoti o stracarichi, sono forni d’estate e celle frigorifere d’inverno. Costano sempre di più e corrono sempre di meno. Per gli italiani sono un incubo. Ogni giorno siamo un milione e seicentomila i viaggiatori per forza, pendolari, condannati alle brevi o alle lunghe “percorrenze”, comunque tutti rassegnati su quei vecchi e rattoppati vagoni di 8 mila treni, tutti ad illuderci che per una volta il nostro arriverà  in perfetto orario. A voi è mai capitato?

Talvolta cà pita, ma solo talvolta.

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